Ratti

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  • Conosciamo i Topi

    Il ratto è un genere di roditore della famiglia dei Muridi simili ai topi, dai quali si differenziano per il pelo più ispido e l’indole feroce.

topo
topo

Tra i principali, il ratto nero o comune (Rattus Rattus) e il ratto delle chiaviche o surmolotto (Rattus Norvegicus), i quali si nutrono di sostanze alimentari arrecando spesso gravi danni alla popolazione.

Il topo (Mus Musculus), invece, che infesta le case vecchie e i magazzini, proviene della famiglia dei Muridi e viene chiamato anche topo domestico (lungo 3-4 cm con muso appuntito munito di baffi lunghi e sottili, corpo coperto da pelo grigio con coda lunga e squamosa).
Meno timorosi di una volta nei confronti dell’uomo, i ratti esplorano nuovi territori da colonizzare tanto che è sempre più frequente trovare in casa un topo di fogna, risalito per la canalette dell’acqua o dell’elettricità o addirittura fuoriuscito dai water.

Da alcuni anni hanno cominciato a popolare la nostra città lungo il fiume foglia e in prossimità del porto animali spesso scambiati per giganteschi ratti, ma diversamente da questi non sono carnivori: le Nutrie


Ma quali rischi per l’uomo?
I rischi sanitari sono altissimi. I ratti, infatti, possono trasmettere all’uomo innumerevoli malattie virali, batteriche come la rabbia, la peste, il tifo, la toxoplasmosi, l’elettrospirosi…

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Controllo dei roditori

La chiave per la realizzazione di un efficace programma di controllo dei roditori investe sostanzialmente il ratto come popolazione e non come singolo individuo.
Esempi di popolazioni sono i ratti all’interno di un quartiere della città, quelli nelle fogne, i ratti che infestano un mercato o quelli che vivono nei magazzini. In ciascun momento, ogni area ha una determinata capacità di contenerli: questa capacità è correlata alla disponibilità di cibo, di nascondigli e di spazi nonché ad altre necessità vitali per i ratti e viene definita come Capacità Biologica Specifica di riproduzione e sopravvivenza del ratto (CBS).

La popolazione di ratti all’interno di un’area non può superare, se non per poco tempo, questa capacità. La riduzione duratura di uno o più fattori (cibo, acqua, riparo) comporterà una riduzione duratura della popolazione di ratti.
I fattori limitanti che controllano l’equilibrio tra mortalità e migrazione sono: le caratteristiche fisiche dell’ambiente, la predazione, il parassitismo e la competizione.


I fattori fisici ambientali comprendono tre grosse categorie:

  • Cibo ed acqua

    La scorretta gestione del rifiuto alimentare da parte dell’uomo è una delle fonti principale di sussistenza del roditore.

  • Rifugi

    Per quanto riguarda i rifugi questa specie predilige i magazzini non ordinati in cui le merci vengono riposte alla rinfusa.

  • Clima

    Le caratteristiche del clima influiscono direttamente sul numero di roditori in grado di vivere all’esterno, ma hanno scarso o nessun effetto sulla popolazioni che vive all’interno degli edifici riscaldati.

Determinate caratteristiche ambientali possono sostenere solo un certo numero di animali: in generale, le zone con clima caldo umido sono favorevoli ai roditori, mentre quelle a clima secco e freddo lo sono molto meno.
L’uomo può ridurre e contenere il numero di roditori eliminando in modo definitivo il loro cibo, l’acqua ed i rifugi.


Derattizzazione

Per programmare un intervento di derattizzazione è necessario conoscere almeno il grado di infestazione o l’infestabilità di un ambiente da cui è possibile derivare la CBS. Locali che offrono possibilità di acqua, cibo e rifugio come magazzini in disordine, ambienti con scarso rat-proofing o fogne fatiscenti vanno considerati ambienti con un’infestabilità illimitata.
Un aspetto della massima importanza sarebbe la conoscenza del numero di individui che costituiscono la popolazione. Per una città conoscere questo dato è praticamente impossibile, per contro è fattibile invece conoscere il “grado d’infestabiltà”. Un’informazione su questo dato si può ottenere attraverso una campagna di censimento delle tracce di popolazioni murine, della disponibilità trofica e di rifugio presente in un territorio urbano.
Lo strumento fondamentale di questo modello è rappresentato dalla mappatura della
zona attuata
con un’indagine a tappeto che ha preso in considerazione gli edifici pubblici e privati, le aree verdi, le attività produttive. In questo modo è stato possibile definire la distribuzione delle popolazioni murine e degli elementi favorevoli alla loro proliferazione.

I fattori principali determinanti la perpetuazione e l’incremento della popolazione murina sono:

  • o magazzini chiusi o comunque non accessibili, spesso con pavimentazione sconnessa o, peggio, in terra battuta;
  • o aree di deposito di “rifiuto urbano”, dove il cittadino dovrebbe conferire il rifiuto in orari prestabiliti. Questa norma spesso non viene rispettata e il rifiuto staziona, anche durante la notte, all’aperto diventando cibo per gabbiani, piccioni e ratti;
  • o aree di carico-scarico merci, in particolare frutta e verdura.
  • o lo smaltimento scorretto, da parte di molti ristoratori, di residui dei pasti e della preparazione dei cibi.
  • l’abbandono selvaggio di rifiuti e residui alimentari da parte dei numerosi turisti.

Ultimo aggiornamento

31 Marzo 2023, 11:40